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Coronavirus, bonus per sostegno partite iva.

Coronavirus, bonus per sostegno partite iva.

Coronavirus, bonus per sostegno partite iva.

Decreto Coronavirus, 600 Euro di Bonus per sostegno alle partite iva e autonomi.

 

L’emergenza che si sta imbattendo da giorni sul coronavirus non è solo sanitaria, ma anche economica. Attualmente le imprese sia dal Nord che dal Sud sono già in sofferenza, causata dal repentino sviluppo dei casi di coronavirus e la paura di una diffusione su tutto il territorio nazionale.

In merito a ciò il Governo ha preso delle misure per il mondo del lavoro e aiuti alle famiglie. Quel che è evidente è che il mondo del lavoro ha bisogno di un segnale forte ed immediato per superare la crisi causata dal coronavirus.

 

Con il decreto salva economia si evince che verrà erogato un bonus per partite iva da 600 euro. La medesima indennità è estesa ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed è commisurata al 50 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita per legge. Il bonus è concesso in alternativa al congedo di 15 giorni al 50% dello stipendio, un’altra categoria di lavoratori che può beneficiare del bonus è quella dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, soggetti individuati dall’articolo 27.

 

Ai liberi professionisti titolari di partita iva, ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i professionisti iscritti alla Gestione separata non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, agli operai agricoli a tempo determinato e ai lavoratori dello spettacolo, è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 500 euro.

 

COME RICHIEDERE IL BONUS. La normativa prevede che la richiesta deve essere inviata direttamente al’Inps da parte di coloro che ne hanno diritto.

Il bonus di 600 euro verrà erogato dall’INPS, dopo aver esaminato la formale richiesta, per verificare se chi ha presentato domanda ne abbia i requisiti, successivamente provvederà a versare l’indennità riconosciuta come una tantum, non considerata reddito. Il Governo ha stabilito nel 2020 un limite di 1.800 milioni per l’erogazione del bonus, a favore delle categorie sopra citate.

 

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